Rifugio Varrone

MERCOLEDI’ 02 SETTEMBRE 2015 alle ore 7:00

LA VIABILITA’ STORICA
Da sempre il territorio orientale lariano, venne attraversato da piste e rotte di collegamento fra la Pianura Padana, in particolare il comparto milanese, con le lande situate oltralpe, rifugio-varronevalicando gli alpini passi dello Spluga, Settimer, Maloja, Stelvio. Le strade del Lario orientale, non conobbero solo una funzionalità transitoria, ma contribuirono e si adoperarono per lo sviluppo economico e antropologico delle valli che ne formano il comprensorio. Già nel periodo medioevale una fitta rete di mulattiere solcava i pendii scoscesi per raggiungere i dispersi nuclei rurali, le postazioni militari di controllo, e soprattutto i giacimenti siderurgici coltivati. Questi furono per secoli la base dell’attività economica sviluppatasi lungo i corsi del Varrone, del Pioverna e del Gerenzone, e necessitava di strade sempre praticabili e in ordine, sia per il trasporto a valle del minerale, sia per spostare verso la città i manufatti ferrosi.Nel medioevo l’attività estrattiva ebbe un notevole incremento ed è logico presupporre che la rete viaria si consolidò proprio tra i secoli XII e XIV, in cui assistiamo anche alla definizione degli attuali borghi comunali.Negli Statuti Civili e Criminali della Comunità di Valsassina, diversi articoli si riferiscono alla manutenzione, i divieti di trasporto e di transito, le multe per i contravventori, dell’uso delle strade. Nel 1803, durante il Regno d’Italia, un documento illustra la necessità di urgenti interventi lungo la direttrice che porta alle miniere di Varrone.

NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo: Stazione di Framura (15 m), Salice (205 m), chiesa di Santa Caterina a Bonassola (6 m)
Dislivello: 190 m circa + 200 m (se si torna indietro a piedi)
Tempo di percorrenza: 2 ore solo andata, deviazioni escluse
Difficoltà: T, E in alcuni tratti

Condividi i nostri articoli
Facebook