Alla sede del CAI Oggiono il 03 aprile 2015 alle ore 21:00
Si proietterà il film “AU-DEL’ DES CIMES”
della serie: IL GRANDE ALPINISMO
CATHERINE DESTIVELLE campionessa del freeclimbing negli anni ’80, torna poi alle scalate sulle grandi pareti ed è la prima donna a salire in solitario e in inverno le tre grandi nord: EIGER, GRANDES JORASSES e CERVINO.
Catherine Destivelle senza alcun dubbio è stata negli anni 80 e 90 la più brava interprete della scalata classica a livello femminile e forse non soltanto.
Si è invece cimentata poco in alta quota. Pensavo che non fosse disposta a esporsi troppo,anche se sapevo che era andata più volte in spedizione in Karakorum, avendo però obiettivi non più alti delle Torri di Trango. Ma reentemente al FilmFestival di Trento lei stessa mi ha raccontato di aver tentato invano un paio di Ottomila, frenata dal cattivo tempo. Ero sicuro che non poteva essere stata la paura a fermarla. Infatti nelle Alpi la francese ha scalato anche le più alte e difficili pareti. E lo ha saputo fare in solitario e in invernale. Insomma, nelle condizioni più estreme.
Anche a fine carriera e dopo un grave infortunio ha avuto il coraggio di salire in solitaria la direttissima sulla Cima Grande di Lavaredo. Una via che da sola basta a confermare che Catherine, che continua a scalare, era veramente all’altezza dei più bravi fra gli uomini.
Poi non bisogna dimenticare che, in una seconda dimensione, lei ha partecipato alle gare di arrampicata libera e per parecchi anni in queste sfide è stata in competizione con la statunitense Lyn Hill, un’altra fuoriclasse, una avversaria ben difficile da battere. La francese ha vinto gare per molti anni, fino a che non ha deciso che quella attività non faceva più per lei. Era una stella, poteva continuare a vincere. Ma non le interessava più la competizione. Ed è stata una delle prime stelle dell’arrampicata libera che, uscendo dall’indoor e da numero uno … ha avuto il coraggio di tornare a provarsi sulle montagne e ha dimostrato di poter trasferire con successo le sue capacità anche sulle grandi pareti delle Alpi, facendo come agli inizi alpinismo vero, non solo sport.
Invece quello che accade adesso è che la maggior parte di coloro che si esibiscono sulla palestra artificiale non è più capace di uscire sulle grandi montagne, di trasportare queste esperienze nell’alpinismo calssico. Anche in futuro ci saranno solo poche eccezioni secondo me. E questo non fa che sottolineare quanto valga ciò che nalle sua carriera è stata capace di fare Cathrine.
REINHOLD MESSNER
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