Sestri Levante

SABATO 5 SETTEMBRE 2015 alle ore 6:30

Tuffi al mare!!!!
Il territorio di Sestri Levante è situato nella Riviera ligure di levante, e precisamente è una delle ultime località che si affacciano ad oriente sul Golfo del Tigullio, ad est di Genova.

Sorge sulla piasestri_levantena alluvionale del torrente Gromolo, a ridosso di un promontorio roccioso che viene solitamente chiamato “l’isola”, che, proteso verso il mare, è unito alla terraferma da un istmo e divide la “Baia delle Favole”, dove è stato ricavato il porto turistico e il cui nome venne attribuito dallo scrittore Hans Christian Andersen che qui soggiornò nel 1833, dalla più piccola ma ancora più suggestiva “Baia del Silenzio”.

Si prosegue in treno verso Framura, la quale si trova all’interno di una delle tante insenature e “calette”, tipiche della costa frastagliata della riviera ligure di levante. Il monte Serro (421 m s.l.m.) rappresenta la cima più elevata del territorio framurese ed appartiene all’area protetta delle Cinque Terre.

La passeggiata da Framura a Bonassola è forse la più bella e varia fra tutte quelle della bonassola1costa di Levante, sul Sentiero Verde Azzurro, all’inizio dell’Area Protetta delle Cinque Terre. Si cammina tra spiaggette e calette, antiche rocce vulcaniche, cave di marmo abbandonate, rustici, villette, resti storici, tra il verde dei cespugli di timo e mirto e dei boschi, con alberi di pino e lecci e cipressi, tra orchidee e uliveti, avendo quasi sempre, come compagnia, lo sfondo delle scogliere con il blu cobalto del mare.

NOTE TECNICHE
Partenza e arrivo: Stazione di Framura (15 m), Salice (205 m), chiesa di Santa Caterina a Bonassola (6 m)
Dislivello: 190 m circa + 200 m (se si torna indietro a piedi)
Tempo di percorrenza: 2 ore solo andata, deviazioni escluse
Difficoltà: T, E in alcuni tratti

Da Bonassola si ritorna in treno a Sestri Levante, dove ci attende il pullman.
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Rifugio Longoni

ALPINISMO GIOVANILE
DOMENICA 14 GIUGNO ore 7:00

Chiareggio: 1612 m
Dislivello: 848 m
Tempo salita: 3h

 Fra le mete più note agli escursionisti affezionati alla Valmalenco si pone senza dubbio il rifugio Longoni, meta di un’escursione di media portata che remunera ampiamente delle fatiche per la panoramicità e la suggestione dei luoghi raggiunti. E’ collocato su un cengione della fascia rocciosa terminale sulla cresta che scende a sud-ovest dalla sassa d’Entova, a cavallo fra Val Forasca, ad ovest, e valle d’Entova, ad est. Di proprietà del CAI di Seregno, è dedicato alla memoria dei fratelli Elia ed Antonio Longoni, medaglia d’argento, caduti nella prima guerra mondiale.

rif-longonil’itinerario di accesso al rifugio parte dalla notissima località di Chiareggio, in fondo all’alta Valmalenco, e coincide con la prima metà della IV Tappa dell’Alta Via della Valmalenco (traversata da Chiareggio al rifugio Palù).
Portiamoci all’ingresso di Chiareggio (m. 1612), dove troviamo le indicazioni della quarta tappa dell’alta via, che ci fanno imboccare, sulla sinistra, una strada carrozzabile, la quale, dopo un breve tratto, conduce ad un breve sentiero mineralogico, dove troviamo gli esempi delle diverse rocce che caratterizzano il variegato panorama della Valmalenco. Seguendo i segnavia (che fino all’alpe Fora sono nella maggior parte dei casi bandierine rosso-bianco-rosse, spesso sovrapposte ai triangoli gialli dell’alta via) e lasciando alle nostre spalle le case di Corti (“la cùurt”, m. 1638; una mappa del 1816 vi segnava 12 fra case e stalle), entriamo poi in un fresco bosco e, superato il torrente della val Novasco, saliamo, con una lunga diagonale verso nord-est, fino a raggiungere il limite inferiore dell’alpe Fora (alp de fura de fö), sul lato occidentale della val Forasco (“furàsch”; alpeggio assai importante, che, da una mappa del 1816, risultava costituito 27 baite complessive).
All’uscita dal bosco si impongono subito alla nostra attenzione due cime, il pizzo Tremoggia (m. 3441) ed il pizzo Malenco (m. 3438). Il primo è di grande interesse, in quanto presenta la particolarità di essere rivestito di roccia dolomitica. Alla sua sinistra si trova, su una ben visibile depressione del crinale, il passo di Tremoggia (buchèta o pas di tremögi, m. 3014), al quale si sale abbastanza facilmente dal rifugio Longoni. Non meno interessante è il panorama che ci si offre sul lato opposto, cioè verso sud-ovest: qui è la parete nord del monte Disgrazia ad imporsi, ma, a differenza di quanto accade durante la terza tappa, qui il suo volto appare meno selvaggio e più armonioso e simmetrico. Il sentiero risale i prati inferiori dell’alpe e, dopo un ultimo ripido tratto, guadagna il pianoro che prelude alla conca dell’alpe. Superato un torrentello, raggiungiamo la conca dell’alpe Fora, a 2053 metri, che si configura come un grande e splendido terrazzo, impreziosito da un piccolo specchio d’acqua, nel quale si specchiano il monte Disgrazia e l’intera testata della val Sissone (val de sisùm). valmalencoIl laghetto viene chiamato localmente “laghèt” o “làch (lèch) di ciàz”; invece della corretta trasposizione in italiano di “lago dei Piazzi”, si trova in alcuni testi, lago Rosso o lago di Zocca. L’alpe è chiusa, a monte, dallo scenario delle famose cascate, che scendono dagli scuri gradoni rocciosi.
L’alta via prosegue verso sud-est: attraversata l’alpe, dobbiamo superare, con una salita non severa, una fascia di lisce rocce, prima di raggiungere un trivio: i cartelli ci indicano che scendendo a destra raggiungiamo la strada per San Giuseppe (san giüsèf o giüsèp), salendo a sinistra ci dirigiamo verso il passo di Tremoggia. Noi, però, proseguiamo diritti, raggiungendo, dopo pochi minuti, la bandiera italiana, che precede di poco il rifugio Longoni.

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Monte Palanzone

ALPINISMO GIOVANILE

DOMENICA 24 MAGGIO ore 7:30 si parte per il Monte Palanzone 1433 m.

Partendo da Regazzo e proseguendo per la Valle dei Morti si arriva alla Cascina Braga e li vicino ci sono i “Funghi di terra” (fung de tera).

palanzoneIn Età Quaternaria gran parte del Triangolo Lariano era ricoperto dalla lingua terminale del grande ghiacciaio retico che si spingeva ancora un po’ più a Sud verso la Brianza. Con il loro ritiro i ghiacciai lasciarono ovunque tracce della loro azione. Massi erratici provenienti dalle più lontane cime alpine e imponenti depositi morenici segnarono i limiti della loro massima espansione. Questi terreni morenici formano buona parte del substrato di tutto il o luogo dalle acque che lentamente hanno formato valli e vallette.

La vallata incisa sui fianchi orientali del Monte Palanzone è detta Valle dei Mori e nella sua parte superiore si ramifica nelle valli Mazzano e Sassina. Più in basso, sul lato sinistro idrografico, si trova la minuscola Valle di Balcon, meta della nostra gita. È infatti sulle sue scoscese pendici che si trovano le bizzarre formazioni geologiche dei Funghi di Rezzago. Si tratta di pinnacoli formati da terra compressa mista a ciottoli di varia dimensione che svettano isolati in punti particolarmente ripidi ed erosi. Come mai, diversamente al pendio circostante, hanno resistito all’azione dilavante delle acque e dei venti? La soluzione è presto detta. Ogni tanto all’interno di questo materiale più fine si trovano massi di notevoli dimensioni che hanno protetto il più tenero terreno sottostante dal dilavamento, così, mentre attorno la terra era portata via, lentamente lentamente sono sorti ed hanno preso slancio in altezza i “funghi di terra”. La loro origine e crescita non è quindi dovuta ad un vitale slancio quanto ad una paziente e passiva attesa. Tali formazioni sono molto fragili e inevitabilmente destinate alla scomparsa: granello dopo granello la terra della colonna sarà erosa finché la struttura non sarà più in grado di reggere il peso del masso che l’ha protetta e crollerà.
È ciò che è accaduto recentementea nche ad uno dei tre funghi di Rezzago, il più esile, che è crollato. Tuttavia una sorpresa è già in serbo perché un altro fungo sta emergendo dall’antica morena. L’unico problema è che per vederlo completato dovranno passare certamente molti decenni.

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Alpinismo Giovanile 2015

Programma:

presentazione-ag-2015

DOMENICA 19 APRILE ore 8:00sasso-nero
Valmadrera 234m
Sasso Nero “Sass Negher” 663 m
San Tommmmaso 580 m

Difficoltà: E (escursionistica)
Dislivello in salita: 346 m
Tempo salita: 2h1


VENERDI’ 1 MAGGIO ore 8:00
Sentiero del Viandantesentiero-viandante
Lierna 225 m
Varenna 200 m
Difficoltà: E (escursionistica)
Dislivello in salita: 655 m
Tempo percorrenza 3h 30m

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